Padova Aprile Fotografia 2008

(nota: questo articolo è stato pubblicato su Artkey n°4 - aprile/maggio 2008)

Quarto appuntamento con Padova Aprile Fotografia festival internazionale che aprirà i battenti il prossimo 22 marzo. Il tema scelto è Passaggi/Paesaggi 2 e subito il pensiero va agli spazi urbani e extraurbani della contemporaneità.
Piace la sottile ironia del gioco di parole scelto per il titolo e l’idea di voler (rap)presentare le città e l’ambiente, luoghi contrapposti eppure inscindibili, lontani e allo stesso tempo vicini. Nell’era della globalizzazione e del conformismo spinto, solo l’arte è capace di indagare le contraddizioni e di sottolineare le differenze che albergano il nostro tempo.
Oggi gli strumenti per rappresentare la realtà non mancano, ma per certi temi d’attualità nulla è stimolante quanto la fotografia, capace di fermare il tempo e di catturarne gli istanti.
Il festival di Padova vuole presentare l’eccellenza della produzione fotografica internazionale e per essere più completo possibile si svilupperà attraverso una serie di percorsi e location differenti. Cinque diverse mostre allestite in altrettante raffinate sedi: i Musei Civici agli Eremitani, il Museo Civico di Piazza del Santo, le scuderie di Palazzo Moroni, la Galleria Sottopasso della Stua e la Galleria Cavour.
Il limite nei quale incorrono eventi di questo tipo è di essere troppo dispersivi, talvolta si rischia di strafare e si smarriscono i punti di riferimento, in parole semplici: il troppo stroppia. Al contrario il festival di Padova, per quanto ricco, pare non perda di vista la rotta e presenta una sola collettiva e ben quattro personali. Sarebbe infatti impensabile cercare lo sviluppo di uno stesso tema in troppe personalità, significherebbe forzarne il senso e sacrificare l’arte tentando di farla corrispondere a rigide definizioni.
L’unica collettiva del festival quindi sarà Passaggi a nord est, dal 6 aprile al 18 maggio alla Galleria Cavour. Curatori Italo Zannier e Enrico Gusella, quest’ultimo anche ideatore e curatore del festival, assieme ad Alessandra De Lucia. La mostra si sviluppa in due sezioni: la prima storica e la seconda più contemporanea il cui leitmotiv è costituito dalla ricerca di ispirazione nel paesaggio, fonte mai arida di suggestioni. Dalla natura inesplorata agli scenari urbani, dalla ambientazioni industriali alla street photography, dal reportage di viaggio alle testimonianze architettoniche… molteplici sguardi e interpretazioni emozioneranno il visitatore. In mostra venticinque grandi nomi della fotografia italiana e internazionale: Enzo e Raffaello Bassotto, Gianantonio Battistella, Gianni Berengo Gardin, Enrico Bossan, Giuseppe Bruno, Luca Campigotto, Elio Ciol, Orsenigo Chemollo,Diego Cinello, Mario De Biasi, Sergio Del Pero, Cesare Gerolimetto, Guido Guidi, Mario Lasalandra, Paolo Monti, Fulvio Roiter, Roberto Salbitani, Renzo Saviolo, Mario Sillani Djerrahian , Adriano Tomba, Giovanni Umicini, Italo Zannier e Marco Zanta.
Per le quattro personali invece quattro nomi che da soli convincerebbero anche i più pigri fra noi a fare un giretto al festival.
Si comincia con la mostra Buby Durini for Joseph Beuys presso i Musei Civici agli Eremitani. Indiscusso protagonista del novecento, innovatore travolgente e idealista convinto, incapace di porre freni alla sua vena creativa, fu scultore, musicista, disegnatore ma soprattutto ideatore di happening concettuali, le cosiddette azioni. In mostra una serie di istantanee che ritraggono Beuyes, le sue performance, i gesti, le pose permettendoci di avvicinarci all’artista e al suo pensiero filosofico. Curata da Lucrezia de Domizio Durini e da Enrico Gusella, la mostra inizierà il 22 marzo per proseguire fino al 4 maggio.
La Galleria Sottopasso della Stua, piccolo ma raro gioiello tra gli spazi padovani, celebra Davide Bramante con una mostra intitolata Diagonale d’Oriente dal 7 aprile al 31 maggio. Bramante documenta un viaggio da sud a nord, da Siracusa a Padova, durato circa un mese. In giro per lo Stivale alla ricerca di scorci inediti, Bramante è stato definito il “ribelle della fotografia” a causa della particolare tecnica di stratificazione delle immagini che ha scelto di utilizzare. Le immagini sovrapposte creano un’unica caleidoscopica opera, costituita dalla relazione tra le sue parti.
Dal 6 al 30 aprile le Scuderie di Palazzo Moroni saranno la nicchia ecologica dove troveranno spazio cinquanta fotografie a colori di Alexandre Marchi. Paesaggi urbani: transiti e differenze è il titolo della personale. Architetture metropolitane e luoghi inabitati sveleranno piccoli dettagli inaspettati, Marchi ama infatti ricercare elementi originali e insoliti che stravolgono i luoghi, creando punti di rottura che divengono nuovi punti di vista, capaci di stimolare una rilettura delle convenzioni.
Per concludere in bellezza gli amanti della fotografia potranno perdersi tra un’ottantina di lavori di Albert Steiner al Museo Civico di Piazza del Santo. Del paesaggio sublime, dal 29 marzo al 18 maggio, presenta scatti dei paesaggi alpini tanto cari allo Svizzero. Attraverso scenari spettacolari l’indagine di Steiner tenta di esprimere il concetto di fugacità umana e quello di eternità del natura e dell’arte. Effimero è l’uomo di fronte ai valori atemporali e alle armonie universali. L’artista fu promotore del valore artistico della fotografia in un momento storico nel quale alta era la presunta competizione tra differenti linguaggi artistici.
Insomma Padova Aprile Fotografia, organizzato dal Centro Nazionale di Fotografia, si preannuncia come un evento ricco non solo di arte ma anche di filosofia e idee complesse, in una miscellanea che emozionerà e stimolerà nuove riflessioni.

Info: http://cnf.padovanet.it

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